È una notizia veramente straordinaria. Un risultato storico il cui merito va a tutti voi donatori e alla generosità del vostro cuore.
Considerate che qui, meno di 10 anni fa, ben il 9% degli adulti aveva bisogno di un intervento chirurgico per salvarsi dalla cecità. Un risultato impossibile senza il duro lavoro dei volontari delle comunità che ogni giorno battono palmo a palmo tutti i villaggi per trovare le persone con i segni avanzati della malattia, che poi vengono messe in lista per l’intervento chirurgico nei campi di assistenza, e per insegnare alle loro comunità le buone pratiche igieniche per fermare la diffusione della malattia.
Ngurotin Lung’or è una di queste straordinarie persone.
Ngurotin è una volontaria di comunità che vive nel villaggio di Atesio, in Turkana, con suo marito e cinque figli. Il suo compito è insegnare alle persone a mantenere l’igiene personale e dell’ambiente in cui vivono, a lavare gli utensili, a evitare che tutti i membri della famiglia utilizzino la stessa acqua per lavarsi.
Il suo è un lavoro molto faticoso che affronta con passione: “Di solito vado di casa in casa a caccia di casi di tracoma: quando vedi che gli occhi di qualcuno hanno le lacrime e altri si lamentano di prurito agli occhi, li visito e confermo che questa persona ha il tracoma, specialmente quando le ciglia si sono rigirate all’interno dell’occhio. Quando il paziente ormai ha le ciglia rigirate all’interno, non riesce più a fare il suo lavoro normale. Quello che fa è solo stare seduto lì, non può più fare il suo lavoro normale”.
Viene da lontano il desiderio di Ngurotin di aiutare i bambini, le mamme e i papà che soffrono a causa di questa terribile malattia.
“Ho avuto pietà per la mia gente,” racconta con trasporto, “ecco perché mi sono offerta volontaria per questo lavoro. I miei familiari, i miei parenti, i figli di altre persone, il modo in cui soffrivano, ho deciso di aiutare queste persone attraverso questo lavoro. Provo molto dolore quando qualcuno soffre di tracoma e diventa cieco”.
Un dolore che il grande cuore di Ngurotin, trasforma in gioia ogni volta che riesce a salvare qualcuno dalla cecità.
“La prima volta che ho segnalato una persona per un intervento chirurgico, quella persona è stata portata a Kakuma e l’intervento ha avuto successo. Quando la signora è tornata tutti al villaggio erano felici, io ero così felice. Quella signora era il capofamiglia, anche suo marito aveva una disabilità. Anche gli altri membri della famiglia che l’avevano abbandonata perché era cieca sono tornati e hanno capito cosa avesse passato quella persona, ed erano molto riconoscenti verso tutti i familiari e anche verso di me”.
“La mia speranza è che quando il tracoma sarà eliminato, tutti potranno contare su più lavoro. Coloro che lavorano nella combustione del carbone andranno a fare il loro lavoro. Coloro che stanno gestendo una piccola impresa come vendere farina di mais, dipendono dal loro lavoro e difendono la loro famiglia, questa è la mia felicità, almeno tutti potranno prendersi cura della propria famiglia”.
Esperienze come questa valgono qualunque sacrificio e riempiono di orgoglio, lo stesso orgoglio che riveste voi donatori che le rendete possibili e che con Ngurotin condividete la visione di un mondo migliore senza malattia e sofferenza.
Questa Pasqua regala a Happy e a tanti altri bambini la luce della vista. Dona ora!
Il Pakistan ha eliminato il tracoma come problema di salute pubblica e così circa 3,7 milioni di persone non saranno più a rischio di contrarre questa malattia.
Mzowele è una mamma salva dalla filariosi linfatica, una malattia tropicale negletta, grazie a voi donatori!
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